Quando si parla di eccellenza, di prodotto italiano, di
know how da esportare del mondo, una sintesi potrebbe essere questa sigla:
Sigep (salone internazionale gelateria, pasticceria e panificazione
artigianale). Migliaia di visitatori,
novantamila metri quadri con quattordici padiglioni, circa mille espositori e un
fermento mai visto prima d’ora. Buyers e
venditori allo stesso tavolo, contrattazioni continue, assaggi, prove, facce
stravolte dalla stanchezza, tensioni e
soddisfazioni, tanto, ma tanto lavoro. L’Italia che lavora e produce, che non
vuole arrendersi , che spinta dalla passione vuole tenersi stretta le proprie
tradizioni e veicolarle nel mercato globale. Panificatori instancabili che
spiegano a un pubblico di curiosi, professionisti, food bloggers la nobile arte del pane e della pizza,
pasticceri che si sfidano per realizzare la torta migliore e che fanno fronte
comune per difendere la propria arte, gelatai che riempiono coni e ancora coni
per la felicità di grandi e bambini. Una
mescolanza di profumi, dal pane al caffè, dal cioccolato alla pizza, ogni
padiglione come un’isola del gusto, un’italia perfettamente rappresentata da
dialetti che la percorrono tutta. Un’organizzazione pressoché impeccabile, dal
gigantesco parcheggio alla sala stampa, d’altra parte siamo in Romagna, dove l’ospite
da sempre è considerato sacro. Trovarsi
davanti maestri della pasticceria come
Maurizio Santin e la guru della panificazione come Sara Papa alle prese con la propria arte è stato davvero
emozionante, girovagare e passare dal piccolo artigiano ad immense macchine
industriali mi ha fatto capire quanto lavoro c’è dietro un prodotto finito,
quante persone lavorano al fine di portare in tavola l’eccellenza, cosa che
dovrebbe far sentire noi italiani un po’ più orgogliosi delle nostre
tradizioni, della nostra terra e ricercare meno esotismi che seguono la moda e
che durano il tempo di una stagione. Per concludere, volevo fare i miei
complimenti alla professionalità, cordialità e simpatia di tutto lo staff del
molino Quaglia, una vera e propria eccellenza nella produzione di farine
biologiche macinate a pietra. E poi, “spacciare” pasta madre è stata un’idea
davvero grandiosa, perfetti!
Che bella esperienza che deve essere stata!
RispondiEliminasi, da consigliare a tutti gli appassionati come noi ;)
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