giovedì 4 settembre 2014

Il mio viaggio low cost a Spalato e in Dalmazia - Parte I - istruzioni d'uso

Maja è una bambina. E' felice e vive una vita normale, semplice, come tutti i bambini dovrebbero vivere. Abita nella casa di campagna costruita a fatica dai suoi genitori. A Maja le dicono che per qualche giorno dovrà dormire in un albergo, per una questione di confine che non riesce a comprendere. Per lei è tutto come un gioco. Si rincorre con le sue amiche, gioca con le bambole, è curiosa della nuova casa in cui andrà a vivere per qualche tempo. Gli uomini della sua famiglia, il papà, il nonno, gli zii, devono assentarsi per un pò, per questioni di confine, che ancora una volta non riesce a comprendere. Da quel giorno passano sette lunghi anni. Anni in cui ha dovuto vivere in un'angusta stanza d'albergo e dormire tutte le notti, per sette anni, in un sottoscala, mentre distruggevano la sua casa, facevano razzia delle sue cose e dei ricordi della sua famiglia. Notti insonni con aerei che passavano così vicini da farle battere forte il cuore, e quello non era più un gioco. Tutto distrutto, la propria casa, la propria infanzia, ma non i propri sogni.

Maja ha venticinque anni. E' una donna forte. Si è sposata ed è serena. A guardarla sembra non aver paura di nulla, sembra non aver bisogno di niente e di nessuno.  A Maja hanno rubato la fanciullezza e l'adolescenza, per questioni di confini.  La sua famiglia ha dovuto ricostruire tutto, una nuova casa, i ricordi fatti a pezzi dai mitra, potendo contare solo sulle proprie forze. Il caso ha voluto, che un caro ricordo, delle sedie di legno costruite in Italia e rubate nelle frequenti razzie di militari senza onore, fossero trovate in una casa a centinaia di chilometri di distanza e riportate nella nuova casa. Un segno del destino, la prima pietra da dove ricominciare a costruire il futuro. I sogni di Maja non sono andati distrutti. Si è laureata, si dà da fare, ha un doppio lavoro, è piena di idee e di entusiamo. Sorride, è allegra, in un istante ritorna bambina e subito dopo donna. I suoi occhi s'illuminano e s'incupiscono come a tornare improvvisamente indietro di qualche anno, quando ad un'ora di volo, nel nostro paese si sapeva poco o nulla, quando si commettevano delitti efferati, genocidi, quando Maja bambina dormiva in un sottoscala perchè ogni notte rischiava la vita, insieme a tante altre donne e bambini, perchè gli uomini erano impegnati, in questioni di confine.

La Croazia è una terra meravigliosa, martoriata dalla guerra come tante altre terre in passato e nel presente. Bere una birra accanto ad un palazzo tuttora crivellato di colpi, passeggiare sull'asfalto ancora segnato dalle bombe, parlare con persone che hanno perso i loro cari in guerra, non può lasciarci indifferenti Abbiamo il dovere morale di sapere, d'informarci, per mantenere viva la memoria di quegli orrendi crimini e rispettare al meglio i luoghi che visitiamo e le persone che li rendono unici.
Siate viaggiatori, non turisti.

Segue...







 

2 commenti:

  1. Una lettura che non ti aspetti, un'emozione che va dritta al cuore!
    Sembra quasi di esser stati lì con te a sorseggiare quella birra e a guardare Maja negli occhi...
    Grazie!
    Sissy

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  2. Grazie Sissy, uno dei complimenti piu' belli che abbia mai ricevuto!

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