Finalmente ci
siamo conosciuti. Sabato scorso ho avuto il grandissimo piacere di conoscere
Marco, incontrandolo per caso in stazione (mi avrà preso per uno stalker) e poi
ad una conferenza sul rapporto tra cibo e salute (che si sintetizza con una
parola difficilissima: nutrigenomica – ossia il ruolo che hanno gli alimenti
nell’evoluzione delle cellule). Quando
ascolti persone mosse dalla passione del proprio lavoro, quando vedi nei loro
occhi l’ardore, quando ti accorgi che per loro è una vera e propria missione di
vita, allora ti rendi conto le cose possono ancora cambiare. E non è mai troppo tardi, per noi, ma
soprattutto per i nostri figli. Basterebbe solo un po’ di curiosità e un’occasione,
anche fortuita, che ti permetta di venire a conoscenza di determinate cose. E
ti si apre un mondo. E poi diventa anche
per te una missione. L’ho sempre scritto su questo blog: non consumiamo sempre
gli stessi alimenti, non utilizziamo sempre le solite cotture, ampliamo i
nostri orizzonti, modifichiamo il nostro punto di vista. E’ semplicemente una
questione di abitudine. Quando scopri che l’uso quotidiano di latticini aumenta
del 40% i problemi orofaringei (ad esempio infiammazioni alla bocca), che i
pinoli contengono una quantità enormemente più grande di fosforo rispetto al
pesce azzurro, quando un bicchiere di latte di mandorla tre volte il contenuto
di ferro nel latte e così via, allora davvero la tua vita prende un’altra
piega. E, badate bene, stiamo ragionando con dati scientifici, oggettivi e inconfutabili.
E allora la parola “nutrigenomica” fa meno paura, risulta essere meno ostica.
Se pensiamo che il 65% delle malattie è dato dal cattivo stile di vita, allora
capiamo quanto un’alimentazione sana possa contribuire a farci vivere a lungo
e, soprattutto, bene. Perché non conta solo la quantità, ma anche e soprattutto
la qualità della vita. Cambiare stile alimentare porterà dei benefici non solo
al nostro corpo, ma anche al nostro portafoglio. Basti pensare a sostituire la
carne con i legumi, ad esempio. E, ripeto, non è mai troppo tardi. Facciamolo
per noi stessi, ma soprattutto per i
nostri figli, li faremo crescere sani e forti, ricordandoci che i primi anni di
vita condizionano il resto dell’esistenza , la prevenzione primaria crea le
basi, le fondamenta per il benessere psicofisico del resto della vita! Meditate
gente, meditate!
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