Penultima puntata dell’avventura istriana dedicata all’approfondendo
del “viaggio culinario”.
La cucina del
nord
della Croazia, per ovvie ragioni, è
molto simile a quella italiana: un mix di cultura ittica, “carnivora” e
vegetariana, che davvero riesce ad accontentare tutti i gusti. Cosa cambia? La
qualità nella quantità. Mi spiego meglio : in quella zona l’adriatico rimane un
mare ancora molto pescoso, abbondano le sardine, i branzini e le orate, quindi
per forza maggiore, a meno che non siate proprio sfortunati, al ristorante
troverete sempre pesce freschissimo (responsabilità dello chef trattarlo nel
migliore dei modi).Così anche per la carne. Terra ricca di allevamenti di suini
che girano liberi per i campi a grufolare beatamente, quindi carne davvero
saporita. Da qui le famose porchette che si vedono nei girarrosti lungo la
strada oppure il prosciutto istriano molto simile al patanegra spagnolo, grasso
e oleoso al punto giusto, davvero ottimo.
Se siete onnivori, vi consiglio caldamente di
alternare delle mangiate di pesce con quelle di carne, il vostro palato e il
vostro animo vi ringrazieranno. Accettate consigli? Sardine, orate e branzini a
profusione (soprattutto alla griglia, per me il miglior modo di apprezzare il
pesce). Noterete una differenza abissale con quelle di allevamento, è inutile
sottolinearlo (attenzione ai condimenti all’aglio, hanno la mano un po’ pesante)
. Per quanto riguarda la carne, la porchetta, i cevapcici (salsiccette di
maiale accompagnate da patate fritte di solito) e il prosciutto istriano non
dovranno mancare nella lista delle vostre pietanze.
Per esperienza personale posso indicarvi tre
posti che non deluderanno le vostre aspettative, quindi se siete interessati
tenetevi pronti per un copia e incolla o con carta e penna. In questo caso
parlo di due posti a Rovigno e uno a Fazana, a circa una mezz’ora di auto.
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Ristorante Balbi: ubicato nel centro storico di
Rovigno, in via Matteotti, si trova questo ristorante gestito da un italiano davvero in
gamba e da una brigata di camerieri attenti, cortesi e, per me un punto a
favore, non troppo deferenti, diciamo informali al punto giusto. Non accetta prenotazioni, ma vale la pena
attendere venti minuti, mezz’ora, magari prendendo un aperitivo al bar di
fronte. Punti di forza? Pesce freschissimo, trattato con rispetto, pochi
tentativi di modernizzazione (come la zuppa di cozze zenzero e arancia, da
provare sicuramente) e tempi di attesa giusti per capire che i piatti sono
espressi. Il rapporto qualità prezzo,
per gli standard istriani, è leggermente alto, per niente paragonabile a quello
italiano, quindi volentieri ho pagato qualcosina in più (soprattutto la
seconda volta) e mi sono alzato da tavola completamente soddisfatto. La mia
grigliata mista era davvero favolosa, come anche il condimento della pasta,
veramente ben fatto. Appunto, la pasta. Piccola critica personale, ma questi
sono gusti, ci mancherebbe. Uno spaghetto numero cinque per me non è adatto ad un sugo di pesce, preferisco uno
spaghettone, un vermicello oppure una linguina. La prima volta troppo al dente,
la seconda leggermente scotti. Peccati veniali.
Se andate a Rovigno, ve lo consiglio.
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Taverna il “Tugurio”: rispetto al nome, che
potrebbe risultare inquietante, questo posto tutto può sembrare tranne che un
tugurio. Una casetta in legno, tavoli all’aperto immersi nel verde, cucina a
vista, clima da sagra di paese. Camerieri super veloci, conto davvero onesto e
prodotti di ottima qualità. Clientela mista, italiani, austriaci e tedeschi.
Non capita raramente che allo stesso tavolo vi troviate a mangiare con degli
estranei, visto il clima informale che si respira. Il piatto forte è la
porchetta, che per ore gira nello spiedo, è davvero sublime: morbida,
profumata, saporita, con una crosticina croccante al punto giusto, davvero
eccellente. Con una porzione ci mangiano tranquillamente due persone, anche i
cevapcici sono ottimi, ma non andate troppo tardi (dopo le 21.00), correrete il
rischio di non trovare la porchetta (è
sempre strapieno). Una porzione di cevapcici (circa dieci salsiccette e
abbondanti patate fritte), una di porchetta e due birre siamo intorno ai venti
euro circa, anche questo da provare.
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Fast food da Antonio (Fazana): l’asso nella
manica di Antonio? Cinque tavolini lungo la strada, pesce freschissimo e l’olio
per la frittura cambiato regolarmente. Risultato: una frittura di calamari
davvero eccezionale, croccante, saporita, leggera e una grigliata mista con cottura perfetta.
Nota dolente: per me l’aglio è come la kriptonite, quindi la salsetta di
accompagnamento mi ha messo ko per tutta la giornata. Per il resto, davvero
bravo Antonio! (un vero eroe, in una cucina angusta e a vista a friggere e padellare
con quaranta gradi all’esterno). Il prezzo? Anche qui irrisorio, una frittura,
una grigliata, due birre e il pane a circa quindici euro in due, incredibile
vero?
Quando fate un viaggio, fatevi guidare dall'istinto, date ascolto alla vostra anima, al vostro palato e ai vostri occhi, i vostri sensi non vi deluderanno!