mercoledì 23 settembre 2015
Pizzoccheri con broccoli al vapore - vegan gluten free
Piatto semplice, povero, economico, ma gustosissimo e pieno di energia. I pizzoccheri sono un tipo di pasta realizzata con il grano saraceno (che grano vero e proprio non è) e quindi adatti anche a chi ha problemi di celiachia. La cottura al vapore (una vaporiera di bambù costa sui dieci euro) permette di mantenere pressoché inalterate le proprietà organolettiche della verdura che non perderà i sali minerali, le vitamine e il gusto.
Ingredienti per quattro persone:
320 gr. di pizzoccheri (li trovate facilmente nei grandi supermercati e costano davvero poco)
2 broccoli di media dimensione
olio evo qb
sale qb
pepe a scelta
peperoncino a scelta
Preparazione:
Lavate i broccoli e poneteli nella vaporiera. Riempite una pentola di acqua, poggiateci la vaporiera e portate ad ebollizione. Dopo circa quindici minuti i broccoli saranno teneri da sfaldarsi facilmente con la forchetta (potete usare anche un minipimer). Conditeli come più vi piace: io ho messo olio a crudo, pochissimo sale, pepe e peperoncino (potete usare anche pomodori secchi, acciughe ecc. ecc.). Nella stessa acqua fate cuocere la pasta e una volta al dente mescolatela con la verdura. Un piatto davvero semplice, ma molto economico e davvero salutare. Buon appetito!
mercoledì 16 settembre 2015
Frittata di pasta in padella: non tradisce mai!
Frittata di pasta, pizza di maccheroni, pizza di spaghetti, ecc. ecc. Come la si voglia chiamare è sempre un grandissimo evergreen, soprattutto per noi meridionali. Ci ha fatto compagnia nelle gite a scuola, nei picnic in famiglia e nelle famose pasquette. Non avendo un rigido "disciplinare", può essere usata come un vero e proprio svuota frigo (tipo il gateau di patate), anche se a me piace semplice e con sapori netti che si distinguano bene. Può essere realizzata al sugo di pomodoro o in bianco, anche con diversi tipi di pasta, perchè no!
Ingredienti per una frittata in una padella da 24 cm circa.
800 gr. di spaghetti
3 uova intere
salame qb
formaggio a piacere qb
pepe qb
sale qb
olio evo qb
Preparazione.
E' vero, ci sono tanti "quanto basta", dipende solo da voi, dai gusti e dalla quantità di ingredienti che desiderate apprezzare nella frittata. Potete modificarli a piacimento sia in quantità, che diversificando, ad esempio, gli insaccati o i formaggi.
Portate ad ebollizione una pentola con abbondante acqua salata e fate cuocere gli spaghetti fino a che non siano al dente. Scolateli e riponeteli in un recipiente aggiungendo un filo d'olio affinché non si attacchino. Aggiungete le uova e gli altri ingredienti, andando a mescolare per bene con le mani. Riscaldate una padella antiaderente e ungetela con dell'olio. Versate gli spaghetti e appiattiteli con un mestolo. Fate cuocere più o meno sette, otto minuti per lato andando a controllare ogni tanto che non si bruci. L'operazione più difficile è sicuramente quella di girare la frittata e farla cuocere dall'altro lato. Armatevi di forza e pazienza (perchè peserà tanto) e aiutandovi con un coperchio molto ampio la rovesciate, per poi farla scivolare di nuovo sulla padella. Può essere mangiata calda, tiepida e fredda, quindi, a voi la scelta. Buon appetito!
lunedì 14 settembre 2015
Firenze, Ristorante pescheria San Pietro: solo una giornata storta?
L'intenzione è delle migliori, per carità. Apprezzo lo sforzo per l'ambiente curato nei minimi particolari, per la cuoca messa in vetrina a realizzare a mano pasta fresca e, soprattutto (ottima scelta di marketing) di dare il nome di una pescheria ad un ristorante. Ci sono cascato anche io. Mi aspettavo davvero di mangiar bene e spero solo di essere incappati in una giornata storta. Lo spero, ma penso di no, a giudicare dalla materia prima. Ordinati due primi, una birra weiss e una bottiglia di acqua naturale (2,50 euro per un'anonima caraffa d'acqua). Tagliolini alle vongole: sarebbe stato più onesto scrivere ai "lupini" (le vongole sono un' altra cosa). Salati, secchi e senza sapore di mare (il pesce fresco è altro). Strozzapreti allo scoglio. Vero, la pasta è fatta in casa, ma male. Idem come i tagliolini. Quando ordino un piatto di mare mi aspetto di sentire dapprima il profumo, poi il sapore, di essere coinvolto in un'esperienza culinaria di un certo tipo. I due gamberi presenti nel piatto (scoglio?) erano secchi. Capisco che preparino i sughi in precedenza (e non si dovrebbe) ma almeno un tentativo di risottare la pasta andrebbe fatto. Il personale è gentile ma le porzioni sono davvero misere, nel senso anche della quantità (sfido chiunque a dirmi il contrario). Per non parlare del coperto: tre euro di coperto senza neanche avere il pane in tavola. Per me la passione e l'amore per la cucina è altro. Questo è marketing freddo e senza cuore, uno specchietto per le allodole. Semplicemente non ci tornerò.
Lucca: Local food market, non ci siamo, peccato!
Mi dispiace quando devo scrivere una recensione negativa. Cercherò di argomentarla al meglio per far capire che non do un voto scarso per partito preso. La premessa è ottima. Bellissima location, mercato interno e tavolini all'aperto in un discreto silenzio. Insomma, una bella atmosfera. Forno a legna: la cosa mi fa pregustare un'ottima pizza visto che si parla di slow food, prodotti bio ecc. ecc. Ordino una Elisa con acciughe, in pratica una marinara: pomodoro, aglio, acciughe. 1) La pizza era unta, molto unta: sarà perché il pomodoro era stato troppo condito o le acciughe non erano state scolate per bene, ma l'olio colava dovunque. 2) Parecchie macchie di bruciatura sul fondo, ergo il forno non era pulito. 3) Quando la si mordeva faceva fatica a staccarsi, non era morbida ma tenace, ossia la fase di maturazione e lievitazione non erano state rispettate. Il caffè era davvero orribile, per educazione e rispetto non abbiamo fatto presente che era una brodaglia. Semplicemente non ci torneremo più. Peccato, basterebbe poco per rendere questo posto davvero eccezionale. Magari cambiando pizzaiolo e caffè.